MICROCREDITO

Il microcredito a Bukavu

Solidarietà Bcc Romagna Occidentale E Peace Now, Bukavu, Incontro

Nella foto, l'incontro fra le donne del microcredito e le donne dei villaggi, con loro il...

Nella foto, l'incontro fra le donne del microcredito e le donne dei villaggi, con loro il coordinatore Pierre Lokeka

La nostra solidarietà giunge anche nel cuore dell'Africa, dove siamo impegnati in un importante progetto di microcredito, a Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo.

Grazie al nostro aiuto e dei clienti che hanno adottato il nostro “Libretto di risparmio etico” (destinando così parte dei loro interessi a questa iniziativa) è possibile mettere a disposizione di artigiani, agricoltori e commercianti dei capitali senza oneri finanziari, dedicati all'avvio o allo sviluppo della loro attività a Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo.

Il risultato straordinario è che, nonostante non vengano richieste garanzie, i prestiti sono quasi sempre rimborsati, e le persone che accedono al credito, ne sono entusiaste e riconoscenti. Partner di questo progetto è l'associazione Peace Now/Pace Adesso. Il progetto è coordinato in loco da Pierre Lokeka, a capo di un gruppo di sette persone e dei giovani volontari del gruppo ecclesiale “Les amis de don Beppe”, e studenti che partecipano alla nostra attività come stagisti.

Uno dei problemi più grandi per lo sviluppo di nuove attività deriva dalla situazione di instabilità del Paese e dalle scorrerie di gruppi armati, regolari e ribelli, soprattutto nei villaggi più isolati. A farne le spese sono soprattutto le donne. “Molte delle donne vittime di terribili esperienze, si sono rivolte a noi per chiedere aiuto – racconta Lokeka - e ciò che accade supera spesso la nostra migliore immaginazione: le altre donne del microcredito, le piccole imprenditrici, si sono offerte di stare al nostro fianco per potere, loro per prime, essere di sostegno materiale e di conforto alle loro connazionali più sfortunate. Questa vicinanza è molto importante per queste persone che, oltre a subire i danni materiali e spirituali di una violenza sessuale, sono anche vittime di regole tribali e vengono così abbandonate ed allontanate dai loro nuclei sociali e famigliari come impure e contaminate”.