Avis di Dozza in festa per il suo primo mezzo secolo di vita e dona alla comunità un’opera d’arte grazie al contributo della BCCRO
Festa grande a Dozza per il 50° anniversario dalla costituzione della sezione locale dell’Avis con la donazione alla comunità di un’opera d’arte e con il contributo della BCC della Romagna Occidentale. Appuntamento il 17 settembre nel cuore dell’antico borgo medievale, dove sarà in pieno svolgimento la ‘XXIX Biennale del Muro Dipinto’, con un ricco programma a carattere celebrativo e culturale. Con la massima attenzione alla divulgazione dei principi fondanti della storica associazione di volontariato impegnata, a livello nazionale, da quasi un secolo nell'ambito della donazione di sangue e di emocomponenti.
Si comincerà alle ore 9.45 nella chiesa parrocchiale del paese con la celebrazione della Santa Messa da parte del parroco don Marco Renzi in memoria dei donatori defunti e pro viventi. Al termine della funzione religiosa, accesso al Salone Maggiore della Rocca per la presentazione e l’illustrazione dell’opera ceramica in altorilievo ‘La gemma del dono’ realizzata dall’artista emiliana Roberta Luppi e collocata nel centro storico a pochi passi dal celebre castello. Un capolavoro che l’Avis di Dozza consegnerà alla comunità, anche grazie al supporto e all’attenzione della BCC della Romagna Occidentale, a memoria del suo costante impegno profuso in questi cinque decenni di valente operato.
“Cinquant’anni sono una ricorrenza importante ed è giusto celebrare, ancor più se è legata a un nobile impegno di solidarietà, quale il dono del sangue. Un dono che non fa distinzioni fra le persone, un dono fatto col cuore e con umanità. Come BCC partecipiamo a questa occasione gioiosa con riconoscenza e con rinnovata vicinanza, auspicando che il messaggio dell’Avis possa continuare e progredire, generazione dopo generazione, ricordandoci che apparteniamo tutti alla grande famiglia umana”, afferma Luigi Cimatti, presidente della BCC della Romagna Occidentale.
Questo anniversario sarà dunque una significativa parentesi incastonata all’interno della più celebre rassegna di cultura e d’arte della zona con saluti delle autorità, dei dirigenti dell’Avis e una serie di ricordi dei soci fondatori. Ma anche l’intervento di Francesco Mariani, presidente dell’Avis Dozza, per motivare la donazione dell’opera ed i contributi di Simonetta Mingazzini, al timone della Fondazione Dozza Città d’Arte, e del sindaco Luca Albertazzi. Alle ore 12.15 l’inaugurazione dell’altorilievo, la sua benedizione poi l’epilogo conviviale nel salone parrocchiale per un pranzo comunitario con consegna degli attestati di benemerenza ai soci donatori che si sono particolarmente distinti nell’anno 2022.
La genesi dell’Avis di Dozza risale al 22 febbraio 1973 come ricorda Claudio Conti, primo presidente del sodalizio e in carica nel quinquennio 1973-1978: “Al tempo fu proposto ad alcuni giovani del paese di diventare parte della grande famiglia dei donatori di sangue recandosi nelle sezioni di Castel Bolognese, Imola e Bologna – racconta -. Poi prese forma la volontà di creare un presidio dozzese formalizzato con un’assemblea costituente, composta da una ventina di soci, nella sala del consiglio comunale. Tra questi mi preme ricordare Lino Bacilieri e Roberta Galassi, oltre a tanti altri. Tra i primi donatori, con record di prelievi, figurano Luciano Mongardi e Dante Renzi”. Non solo. “Un po' di passaparola, l’aiuto di Vincenzo Dadina (anima dell’Avis di Imola, ndr) e di Venusto Bottazzi alla guida della sezione di Castel San Pietro Terme – continua -. Realizzammo addirittura degli eventi podistici in collina per raccogliere fondi e fare promozione. I numeri dei soci lievitarono fino a raggiungere, e superare, il centinaio”.
Oggi, invece, l’Avis di Dozza può contare su 320 soci donatori per un totale di 600 donazioni annue. “Prendiamo parte a manifestazioni e iniziative sul territorio comunale per incentivare la conoscenza dell’importanza del dono del sangue e del plasma – puntualizza Francesco Mariani, attuale presidente dell’associazione -. Positivo e continuo il ricambio generazionale tra i soci. Tante le donazioni alla comunità: dalla tettoia realizzata all’ingresso del centro civico di Toscanella ai giochi per i bimbi posizionati nel Parco del Donatore di Sangue della frazione. Ma anche un defibrillatore in parrocchia, le protezioni antiurto per i termosifoni della scuola materna e una pubblicazione sull’uso corretto e consapevole di web e social”. Senza dimenticare le visite, con personale medico e distribuzione di gadget, nelle scuole e la collaborazione nella realizzazione di spettacoli teatrali a tema. “Il perché della donazione dell’opera d’arte di Roberta Luppi? Nel 2018, per i nostri 45 anni, inaugurammo la tettoia di uno degli accessi del centro civico – conclude Mariani -. Lo spirito è sempre lo stesso: restituire alla gente, attraverso la cultura del dono, la generosità che tanti dozzesi materializzano ogni giorno, in silenzio e per tendere la mano al prossimo, attraverso un gesto semplice che può davvero contribuire a salvare vite umane”.