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Don Beppe e l’Oratorio di San Giacomo in prima fila per la solidarietà e la socialità

La BCC della Romagna Occidentale da anni sostiene le attività che sono un punto di riferimento importante per il mondo giovanile.

Bukavu Oratorio Sangiacomo

Ci sono azioni che valgono doppio. Le attività messe in campo dall’Oratorio di San Giacomo hanno proprio questa caratteristica. Da una parte rappresentano un valore intrinseco di solidarietà verso gli altri, dall’altra contribuiscono ad elevare la qualità della vita degli stessi volontari, aiutandoli con queste attività a gestire e superare momenti difficili della propria vita, come appunto quelli che stiamo vivendo.

 

Il nostro obiettivo è di operare per fare del bene a noi stessi e agli altri - afferma don Beppe Tagariello, da anni guida fisica e spirituale dell’Oratorio di San Giacomo -. In momenti come questi, dove vengono a mancare punti di riferimenti, il fatto di potere condividere momenti della propria vita con altre persone o con giovani della stessa età ha un valore che va al di là delle stesse cose che si fanno. Organizzare uno spettacolo teatrale, un concerto, oppure una raccolta di fondi per Bukavu ci permettono di vivere meglio la nostra vita, facendo cose che possono aiutare anche gli altri”.

 

Lo sa bene anche la BCC della Romagna Occidentale che da anni sostiene le iniziative dell’Oratorio proprio per favorire questa duplicità: “Don Beppe e l’Oratorio di San Giacomo sono da tempo un punto di riferimento per il mondo giovanile e della solidarietà - aggiunge Luigi Cimatti, presidente della BCC Romagna Occidentale -. Ragazzi e ragazze trovano un luogo dove poter esprimere la propria personalità e, nello stesso, tempo, condividere con dei coetanei i problemi tipici della giovane età, aggravati in questi anni da una pandemia che ci ha costretti a lunghi periodi di vita reclusa e di percorsi formativi caratterizzati da una didattica a distanza che per molti è stata devastante”.

 

Oggi, più che mai, “c'è un forte aspetto educativo in quello che facciamo - sottolinea don Tagariello -. I responsabili sono attenti ai bisogni dei ragazzi, li seguono nei percorsi che si vanno a fare, c’è un lavoro di crescita continua. Le nostre attività sono finalizzate al recupero della dispersione e ad affrontare le fragilità. La nostra preoccupazione principale è appunto quella di fare in modo che i ragazzi non si perdano. Il problema non è fare iniziative, se ne fanno tante, il problema è quello di mantenere un rapporto costante con i giovani, molti dei quali sono fragilissimi”.

 

L’Oratorio di San Giacomo, che vanta oltre 30 anni di vita, è un luogo incredibile, dove le iniziative si susseguono senza soluzione di continuità, una sorta di crocevia con centinaia di giovani che si incontrano, stanno insieme, fanno, si perdono per poi ritrovarsi. Un luogo che ha un cuore pulsante sempre aperto agli altri e ai bisogni di ogni tipo.

 

Così nascono le iniziative finalizzate al progetto che l’Oratorio sostiene in Congo, a Bukavu. “Un po’ alla volta la cosa è cresciuta ed ora posso dire che sono state fatte delle cose straordinarie, incredibili. Grazie ai contributi e al microcredito sono nati luoghi e percorsi educativi, sanitari, lavorativi e sociali”.

 

“Quello di Bukavu è un progetto a cui noi abbiamo creduto e che abbiamo supportato fin dal primo momento, poiché grazie ad esso non solo si liberano le persone, specialmente giovani e donne, dal giogo della violenza che si alimenta di povertà e disperazione, ma si creano anche le condizioni per il radicarsi di un’economia locale che offre un futuro alle famiglie sulla loro terra. Anche questo, a nostro avviso, è mantenere fede alla nostra identità e ai valori incisi nel nostro Dna dai padri fondatori, nel lontano 1904”, spiega Luigi Cimatti.

 

Oppure le attività teatrali che si susseguono dal 1996. “Abbiamo avuto fino a nove gruppi teatrali, ora con la pandemia ci siamo dovuti fermare, ma siamo pronti per ripartire”, racconta don Tagariello.

 

L’Oratorio di San Giacomo è poi legato anche a doppio filo con la Casa di accoglienza “Anna Guglielmi”, una cooperativa sociale che dal 1987 offre accoglienza alberghiera alle famiglie che devono assistere per lunghi periodi i loro cari ricoverati e a coloro che effettuano terapie in day hospital presso la struttura ospedaliera Montecatone Rehabilitation Institute, centro specializzato nella cura di persone con lesione midollare e/o grave cerebro lesione.

 

In tutto questo contesto “vorrei sottolineare l'importanza delle piccole banche del territorio perché sono a contatto con la gente, mostrano una forte attenzione al sociale e sono consapevoli dei punti deboli della loro comunità e, quindi, ciò che fanno è di grande aiuto. Grazie a questi contributi ci possiamo permettere tante attività che danno continuità al rapporto con questi giovani e, soprattutto, possiamo farle in modo gratuito”, conclude don Tagariello.

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